Morelli, Presidente sezione Turismo di Confindustria Molise: “Mai così male nella promozione turistica”
L’assenza del Molise dalla TTG Travel Experience di Rimini, la manifestazione italiana di riferimento per la promozione del turismo mondiale in Italia e per la commercializzazione dell’offerta turistica italiana nel mondo, è il segno che l’attività di promozione turistica di questa regione ha raggiunto il livello più basso mai riscontrato in passato.
Si continua, orgogliosamente, in Molise ad investire nella valorizzazione dei tratturi (120 milioni di euro), nei B&b che spuntano come funghi e nella microricettività delle strutture di turismo rurale, per le quali é stata fatta una legge regionale che consente a queste strutture di ampliare l’offerta nel campo della ristorazione, pensando così di valorizzare il territorio e aiutare i giovani a trovare occasioni di lavoro in questa regione.
Sono anni che sentiamo parlare di questo, ma i risultati non arrivano! Infatti, restiamo in fondo alle classifiche delle regioni con meno appeal turistico e sviluppiamo una bassissima capacità di produrre ricchezza e occupazione in questo settore.
Per promuovere il turismo in Molise occorre oggi investire in primis sulla visibilità di questa regione sconosciuta!
Affinché il Molise venga scelto come meta turistica e diventi riconoscibile all’esterno come territorio con valide potenzialità, culturali e naturalistiche, occorre investire strategicamente sul marketing turistico e programmare la partecipazione ad eventi internazionali come il TTG che sono una vetrina importantissima per lo sviluppo turistico del territorio.
Da qui, poi, l’importanza di individuare un target di turisti preciso e di rivolgersi ad esso con offerte che siano all’altezza delle aspettative di chi programma le vacanze, e non solo brevi soggiorni.
Gli imprenditori del settore alberghiero, ve lo garantisco, sono disposti ad investire risorse proprie e a fare progetti innovativi nelle loro attività, a patto però che la Regione faccia da traino a tutto il settore turistico e non solo ad una parte di esso.
Gli alberghi, lo voglio ricordare, sono imprese che hanno dipendenti, vincoli e normative da rispettare, a differenza delle piccole realtà ricettive meno oberate da tutto ciò, e non possono rincorrere da soli, senza un supporto della politica locale, la domanda turistica.
Auspico, perciò, una riflessione ampia e condivisa affinché il rilancio del settore turistico molisano porti alla diffusione di una cultura dell’industria del turismo”.