Simona Iannandrea, Autore presso Confindustria Molise https://www.confindustriamolise.it/author/simona Fri, 24 May 2024 09:08:45 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.0.9 CONFINDUSTRIA: EMANUELE ORSINI ELETTO PRESIDENTE CON IL 99,5% DEL CONSENSO https://www.confindustriamolise.it/confindustria-emanuele-orsini-eletto-presidente-con-il-995-del-consenso.html Fri, 24 May 2024 09:08:45 +0000 https://www.confindustriamolise.it/?p=1225 L’assemblea privata dei delegati, riunita nell’Auditorium della Tecnica di Viale dell’Astronomia, ha votato. L’assemblea ha registrato una partecipazione record pari al 98% degli aventi diritto al voto e un consenso dei votanti pari al 99,5%. L’assemblea ha contestualmente votato la squadra di Presidenza composta da dieci Vice Presidenti elettivi – Lucia Aleotti (Centro Studi), Angelo […]

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L’assemblea privata dei delegati, riunita nell’Auditorium della Tecnica di Viale dell’Astronomia, ha votato.
L’assemblea ha registrato una partecipazione record pari al 98% degli aventi diritto al voto e un consenso dei votanti pari al 99,5%.
L’assemblea ha contestualmente votato la squadra di Presidenza composta da dieci Vice Presidenti elettiviLucia Aleotti (Centro Studi), Angelo Camilli (Credito, Finanza e Fisco), Barbara Cimmino (Export e Attrazione degli investimenti), Francesco De Santis (Ricerca e Sviluppo), Maurizio Marchesini (Lavoro e Relazioni Industriali), Vincenzo Marinese (Organizzazione e Rapporti con i Territori e le Categorie), Natale Mazzuca (Politiche Strategiche per lo Sviluppo del Mezzogiorno), Marco Nocivelli (Politiche Industriali e Made in Italy), Stefan Pan (Unione europea e Rapporto con le Confindustrie europee), Lara Ponti (Transizione Ambientale e obiettivi ESG) e tre Vice Presidenti di diritto, Giovanni Baroni (Presidente Piccola Industria), Riccardo Di Stefano (Presidente Giovani Imprenditori) e Annalisa Sassi (Presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali).
Ai cinque Delegati del Presidente, già nominati in occasione della presentazione della nuova squadra di vertice – Leopoldo Destro (Trasporti, Logistica e Industria del Turismo), Riccardo Di Stefano (Education e Open Innovation), Giorgio Marsiaj (Space Economy), Aurelio Regina (Energia), Mario Zanetti (Economia del Mare) – si è aggiunto oggi Pietro Labriola che seguirà la Transizione Digitale.
Completano il team di vertice i tre Special Advisor: Antonio Gozzi (Autonomia Strategica Europea, Piano Mattei e Competitività), Gianfelice Rocca (Life Sciences) e Alberto Tripi (Intelligenza Artificiale).
Maurizio Tarquini assume da oggi l’incarico di Direttore Generale mentre Raffaele Langella, a cui il Presidente Orsini ha rivolto un sentito ringraziamento per il suo lavoro, rimarrà Consigliere Diplomatico.

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ALTA SARTORIA E TECNOLOGIA, LA SCOMMESSA DI CAPRICE BESPOKE https://www.confindustriamolise.it/alta-sartoria-e-tecnologia-la-scommessa-di-caprice-bespoke.html Thu, 29 Feb 2024 11:13:41 +0000 https://www.confindustriamolise.it/?p=1195 Una startup fashion-tech nata da poco più di un anno da un concept di Amedeo Scarano che unisce la tradizione sartoriale all’avanguardia tecnologica, riducendo gli sprechi e abbracciando la sostenibilità. È proprio Scarano (31 anni), fondatore e unico ad occuparsi dell’attività, a raccontarci la nascita del business e le ambizioni future. “All’inizio della carriera professionale […]

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Una startup fashion-tech nata da poco più di un anno da un concept di Amedeo Scarano che unisce la tradizione sartoriale all’avanguardia tecnologica, riducendo gli sprechi e abbracciando la sostenibilità. È proprio Scarano (31 anni), fondatore e unico ad occuparsi dell’attività, a raccontarci la nascita del business e le ambizioni future.

All’inizio della carriera professionale il mio sogno era lavorare nel mondo delle banche d’affari”, racconta Scarano che proprio in ambito finanziario ha la possibilità di toccare con mano il settore del lusso: “La mia passione per l’alta sartoria, unita alla riflessione portata dalla pandemia, mi ha spinto a decidere di lasciare il mio lavoro nell’Investment Banking ed iniziare a lavorare a questa attività”.

Apre un negozio nel centro della pittoresca Campobasso, città di origine che aveva lasciato a 19 anni e dove ritorna per dedicarsi ad una idea d’impresa che unisce lusso e unicità ai valori tipici del territorio. La sede a Campobasso non è solo una scelta logistica, ma anche un’affermazione di attaccamento territorio, che promuove uno storytelling di vita lenta e turismo sostenibile, valori permeati e condivisi dall’azienda.

E che per come è concepita esprime l’essenza della sostenibilità: “La mia sartoria di abiti Made in Italy non ha magazzino, non ci sono sprechi di materie prime, produce capi su misura e su ordinazione; in questo modo superiamo – racconta il giovane startupper – tutti i problemi produttivi tipici del mondo della moda come le rimanenze di magazzino, i ritorni, la stagionalità e gli sprechi produttivi, incarnando una produzione amica dell’ambiente che non produce inquinamento”, in antitesi rispetto a quello che la moda fast fashion propone e alimenta. “Ho bassissimi costi fissi legati alla gestione del negozio e reinvesto tutti i guadagni. Anche gli scarti della produzione vengono riutilizzati, ad esempio per realizzare prodotti di arredo come cuscini”.

Il nome Caprice Bespoke richiama l’opera ‘24 capricci’ di Paganini ed evoca l’isola di Capri: una scelta fatta per essere pronunciabile dai clienti all’estero e vicina al loro immaginario dell’Italia.

Una svolta nel mondo della moda, dove si abbandona l’approccio tradizionale della sartoria per avvicinare la tecnologia e la personalizzazione fatta tutta attraverso il digitale direttamente sullo smartphone: “L’innovazione chiave è l’adozione di misurazioni del corpo e l’individuazione della taglia più adatta con le videoconferenze o attraverso la fotocamera dell’App. Questo approccio consente ai clienti di ottenere capi su misura senza la necessità di visite fisiche, rendendo il processo di acquisto più comodo ed efficiente. Utilizzando la realtà aumentata, i clienti possono visualizzare i prodotti in ambienti reali, rendendo l’esperienza di shopping più coinvolgente”.

Per l’espansione del brand, Scarano è alla ricerca di un investitore: “Stiamo cercando di espandere la nostra presenza online e per questo siamo alla ricerca di un partner, italiano o estero, che condivida la nostra visione e che possa aiutarci a portare il nostro brand a un livello internazionale, sfruttando al meglio le potenzialità del digitale. Un aspetto fondamentale da considerare è che, entro il 2025, i Millennials e la Generazione Z costituiranno circa la metà del mercato globale dei beni di lusso. È proprio a questa significativa fetta di mercato che puntiamo”.

Se sei una startup e non consideri la possibilità di avviare la tua attività nel Sud, stai perdendo un’importante opportunità” afferma Amedeo Scarano quando spiega le ragioni di una sede in Molise: “Il business ha preso vita grazie ai fondi ottenuti attraverso il programma di incentivazione per l’imprenditoria chiamato “Resto al Sud”. Oltre ai crediti di imposta per Industria 4.0 abbiamo beneficiato anche di quelli specifici per il Mezzogiorno al 45%, entrambi cumulabili sulle stesse voci d’investimento”. Le ragioni per investire in Molise ci sono tutte, trattandosi di una impresa nata da poco più di un anno che ha realizzato negli ultimi tre mesi più della metà del fatturato dell’anno precedente, “una piccolissima realtà ma in crescita”.

Non ha dubbi quindi sulla scelta di fare impresa proprio in Molise anche se – ammette Amedeo Scarano – “La vita imprenditoriale qui è caratterizzata da diverse complessità”. E nel passaggio dal mondo della finanza a quello dell’economia reale sul territorio, decide di avvicinarsi al mondo associativo: “Ho conosciuto il sistema Confindustria in un’altra regione, dove ho apprezzato la possibilità di stabilire nuovi contatti e accedere a diversi servizi utili”, inoltre, “abbiamo da poco ricostruito il gruppo giovani del Molise, assieme al presidente Marcello Melizza, Gianni Niro e Saverio Mastrosimone. Qui i giovani ci sono ma il problema è che non c’è industria e fare impresa è troppo complicato”.

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Confindustria Molise si esprime sull’autonomia differenziata https://www.confindustriamolise.it/confindustria-molise-si-esprime-sullautonomia-differenziata.html Thu, 09 Mar 2023 11:37:39 +0000 https://www.confindustriamolise.it/?p=1048 “Il ddl Calderoli sull’autonomia differenziata, approvato pochi giorni fa in Consiglio dei Ministri, pesa come un macigno sulle regioni del Sud perché non presuppone il principio cardine del federalismo fiscale, ossia la perequazione, quel meccanismo che assegna fondi senza vincoli di spesa per uniformare prestazioni e diritti in tutto il Paese, come scritto nella Costituzione. […]

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Il ddl Calderoli sull’autonomia differenziata, approvato pochi giorni fa in Consiglio dei Ministri, pesa come un macigno sulle regioni del Sud perché non presuppone il principio cardine del federalismo fiscale, ossia la perequazione, quel meccanismo che assegna fondi senza vincoli di spesa per uniformare prestazioni e diritti in tutto il Paese, come scritto nella Costituzione.

E’ sotto gli occhi di tutti che al Nord si vive meglio rispetto al Sud, perché la sanità funziona meglio, stessa cosa per la scuola e per i trasporti. Lo dicono i tanti rapporti sull’economia e lo stato di salute del Paese. Non si può, perciò, pensare all’autonomia differenziata se non si definiscono prima i Lep (livelli essenziali delle prestazioni), ossia quel minimo di prestazioni e servizi che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Lo ha ben detto il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi, definendo “intellettualmente non onesto” pensare all’autonomia senza prima definire i Lep e finanziarli, ma non con il principio della spesa storica di un determinato territorio.

Ci sono materie sulle quali la centralità dello Stato non può essere derogata, sanità e scuola in primis. Ma le nostre preoccupazioni – aggiunge Natale – riguardano quegli ambiti che impattano fortemente sulla politica industriale come l’energia, l’ambiente, le grandi infrastrutture di trasporto, il commercio con l’estero, ossia materie che non possono essere gestite a livello locale perché ne deriverebbe una confusione normativa che le imprese non sarebbero in grado gestire.

Non possiamo più accettare un Paese a due velocità, con un Nord che corre e un Sud che arranca.

La riforma del titolo V della Costituzione, che dal 2001 ha demandato alle regioni competenze su materie fondamentali come scuola, sanità, infrastrutture e ambiente, ha fatto proliferare negli anni pubbliche amministrazioni inefficienti a supporto di governi regionali che hanno generato debiti drammatici nella sanità (la cui spesa vale l’80% del bilancio regionale). Da qui l’enormità di problemi che ne sono derivati, sempre più grandi e irrisolvibili, che rendono difficile vivere e fare impresa nel Mezzogiorno molto più che nel resto d’Italia.

Oggi, grazie al Pnnr, abbiamo l’occasione per crescere e superare i divari enormi che spezzano l’Italia. Ci aspettavamo che questo Governo si impegnasse sulle riforme che l’Europa ci ha chiesto di fare, non certo sul ddl Calderoli approvato in fretta e furia.

Abbiamo bisogno di riforme che servono a riequilibrare il Paese e a restituire a tutti i cittadini italiani gli stessi diritti e le stesse opportunità”.

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COME REGISTRARSI sul ME.PA- Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione https://www.confindustriamolise.it/come-registrarsi-sul-me-pa-mercato-elettronico-della-pubblica-amministrazione.html Thu, 21 Nov 2019 10:07:19 +0000 https://www.confindustriamolise.it/?p=781 Il Me.PA è il mercato elettronico della pubblica amministrazione. Nasce nel 2013  e su di esso operano le pubbliche amministrazioni per effettuare acquisti di beni e servizi per importi inferiori alla soglia comunitaria (al di sotto dei 135 mila euro per le PA centrali e 209 mila euro per tutte le altre PA). L’iscrizione al […]

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Il Me.PA è il mercato elettronico della pubblica amministrazione. Nasce nel 2013  e su di esso operano le pubbliche amministrazioni per effettuare acquisti di beni e servizi per importi inferiori alla soglia comunitaria (al di sotto dei 135 mila euro per le PA centrali e 209 mila euro per tutte le altre PA).

L’iscrizione al Me.PA costituisce per le imprese un nuovo canale di accesso alla domanda pubblica di beni e servizi.

 “COME REGISTRARSI” sul portale

ISTRUZIONI

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LONGOBARDI: “RIPORTARE AL CENTRO DELLO SVILUPPO L’INDUSTRIA SOSTENIBILE” https://www.confindustriamolise.it/longobardi-riportare-al-centro-dello-sviluppo-lindustria-sostenibile.html Thu, 03 Oct 2019 09:53:13 +0000 https://www.confindustriamolise.it/?p=713 Le ultime elaborazioni del Centro Studi Confindustria confermano che l’Italia è uno dei Paesi più virtuosi in Europa in tema di sostenibilità ambientale. In rapporto al PIL, le emissioni di gas serra risultano infatti del 21 per cento più basse della media europea, il consumo di materia prima del 36 per cento e il consumo di […]

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Le ultime elaborazioni del Centro Studi Confindustria confermano che l’Italia è uno dei Paesi più virtuosi in Europa in tema di sostenibilità ambientale.

In rapporto al PIL, le emissioni di gas serra risultano infatti del 21 per cento più basse della media europea, il consumo di materia prima del 36 per cento e il consumo di energia addirittura del 57 per cento.

Straordinario anche il tasso di recupero e riciclo, che si attesta all’83 per cento del totale dei rifiuti rispetto ad una media UE del 53.

Il contributo dell’industria manifatturiera italiana al raggiungimento di questo risultato è determinante: da lì parte l’innovazione tecnologica che consente efficienza dei sistemi produttivi, razionalizzazione dei consumi di materie ed energia, incremento delle produzioni sostenibili.

Ciò significa soprattutto che l’industria italiana non solo è amica dell’ambiente, ma è fondamentale per garantire il minore impatto possibile delle attività economiche sul territorio.

Da sempre Confindustria sostiene che un sistema produttivo sostenibile è la migliore garanzia per la conservazione dell’ambiente e industrie efficienti, rispettose delle norme e tecnologicamente all’avanguardia portano benefici alla società e al territorio.

Questi dati sono la prova che puntare il dito contro le industrie perchè principali responsabili dell’inquinamento è un errore. E’ proprio da loro, invece, che provengono soluzioni produttive sempre meno impattanti, grazie anche alla capacità di saper sfruttare le nuove tecnologie.

Ciò è tanto più vero in una regione come il Molise, dove sono presenti grandi industrie molto qualificate, sottoposta a continue verifiche di impatto ambientale che ne certificano periodicamente la compatibilità con il territorio.

Il sostegno a queste imprese, che quotidianamente si impegnano per garantire la propria sostenibilità, in un contesto mondiale sempre più competitivo anche in tema ambientale, non deve essere considerato antitetico rispetto alla valorizzazione dell’ecosistema molisano, la cui integrità che esse stesse intendono garantire.

Questo è il motivo principale che mi ha spinto a riprendere i dati del Centro Studi di Confindustria e a commentarli”, afferma il Vincenzo Longobardi

“Come Presidente, sento il dovere di sottolineare gli sforzi che tutte le industrie fanno costantemente sul nostro territorio, collocato ai margini delle principali reti infrastrutturali italiane e dove anche la richiesta delle autorizzazioni necessarie per far andare avanti la produzione rappresenta un ostacolo insormontabile per l’incapacità del sistema amministrativo locale di rispondere nei tempi giusti!

Oggi, anche alla luce anche del rallentamento dell’economia europea, in modo particolare della Germania, e della politica protezionistica americana che non potranno non avere impatto anche sul nostro territorio, occorre secondo me riflettere sulla necessità preservare al meglio il nostro tessuto produttivo industriale, nella speranza che il Molise continui ad essere “competitivo” rispetto al resto dell’Italia e d’Europa, scongiurando quindi ogni ipotesi di abbandono del territorio soprattutto da parte di queste grandi realtà industriali.

Mi auguro, pertanto, che la politica e il tessuto sociale locale riconoscano gli sforzi di chi ha fatto grandi investimenti in regione, creando sviluppo e occupazione, e vuole continuare ad investireBasterebbe anche soltanto un’attenta lettura dei dati sul Pil settoriale a testimoniare il peso dell’industria sul Pil complessivo prodotto in regione”.

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PREMIO LEONARDO 2018 A GIUSEPPE FERRO https://www.confindustriamolise.it/premio-leonardo-2018-a-giuseppe-ferro.html Fri, 22 Mar 2019 09:19:00 +0000 https://www.confindustriamolise.it/?p=652 E’ indubbiamente grande la soddisfazione di Confindustria Molise per l’assegnazione del Premio Leonardo 2018 a Giuseppe Ferro, amministratore delegato dell’azienda “La Molisana”. Il Presidente di Confindustria Molise VINCENZO LONGOBARDI: “L’importante riconoscimento assegnato ieri all’azienda della famiglia Ferro, quale “emblema di industria 100% Made in Italy e marchio di pasta tra i più apprezzati al mondo”, […]

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E’ indubbiamente grande la soddisfazione di Confindustria Molise per l’assegnazione del Premio Leonardo 2018 a Giuseppe Ferro, amministratore delegato dell’azienda “La Molisana”.

Il Presidente di Confindustria Molise VINCENZO LONGOBARDI: “L’importante riconoscimento assegnato ieri all’azienda della famiglia Ferro, quale “emblema di industria 100% Made in Italy e marchio di pasta tra i più apprezzati al mondo”, rende tutti noi imprenditori molto fieri e partecipi della soddisfazione personale del suo Amministratore delegato, del management aziendale e dell’azienda tutta.

La capacità, il talento e le scelte industriali fatte dalla famiglia Ferro dal 2012 ad oggi, evidenziano un percorso di crescita e di successi del marchio La Molisana degno di un Premio che evoca nel suo nome la magica alchimia tra arte, scienza e tecnologia del genio di Leonardo.

Per noi di Confindustria, poi, il Premio rappresenta il nostro legame con i padri fondatori, ossia Gianni Agnelli e Sergio Pininfarina che, insieme ad altri imprenditori e uomini di cultura, vollero istituire nel lontano 1993 tale riconoscimento con l’obiettivo di promuovere ed affermare la qualità italiana nel mondo.

La storia industriale dell’Italia e di Confindustria deve molto a famiglie straordinarie come gli Agnelli, i Pininfarina, i Costa, i Lucchini, solo per citarne alcuni. L’augurio che rivolgo oggi al collega e amministratore delegato Giuseppe Ferro è che possa trarre, da questo premio, un ulteriore stimolo e slancio per guardare al futuro con la caparbietà tipica dei sognatori e il coraggio proprio dei capitani d’impresa.

A lui, alla nostra past President Rossella e alla famiglia Ferro giungano le mie congratulazioni e quelle di tutti i colleghi industriali e dei manager che rappresento”.

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INTERVISTA DEL PRESIDENTE VINCENZO LONGOBARDI https://www.confindustriamolise.it/intervista-del-presidente-vincenzo-longobari.html Thu, 03 Jan 2019 10:49:00 +0000 https://www.confindustriamolise.it/?p=552 Presidente Longobardi, le sue prime “uscite pubbliche” sono state critiche nei confronti di esponenti autorevoli dell’attuale maggioranza del Consiglio Regionale (l’assessore Vincenzo Cotugno e il Consigliere Antonio Tedeschi). Sappiamo, poi, di recente ha inviato una lettera ai suoi colleghi associati con la quale ha voluto sollecitare un atteggiamento di fiducia verso il futuro. C’è un […]

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Presidente Longobardi, le sue prime “uscite pubbliche” sono state critiche nei confronti di esponenti autorevoli dell’attuale maggioranza del Consiglio Regionale (l’assessore Vincenzo Cotugno e il Consigliere Antonio Tedeschi). Sappiamo, poi, di recente ha inviato una lettera ai suoi colleghi associati con la quale ha voluto sollecitare un atteggiamento di fiducia verso il futuro. C’è un collegamento in queste sue iniziative che a prima vista potrebbero sembrare in contrasto?

Più che un collegamento c’è coerenza nel modo di intendere il mio mandato da Presidente. Da una parte sono naturalmente portato a tutelare l’iniziativa privata, essendo manager di una grande azienda che in questa regione ha un importante stabilimento. Da questo punto di vista mi sono sentito in dovere di criticare chi ritiene un’attività economica, il turismo, “migliore” delle altre per ottenere sviluppo e occupazione. Il turismo, per quanto potenziabile, non riesce nel nostro contesto ad esprimere i numeri dell’industria. Nello stesso momento mi sono sentito di contestare chi esprime “sospetti” nei confronti di un’attività industriale in regola con tutte le autorizzazioni e con le leggi previste dallo Stato italiano e dall’Unione europea e ogni anno investe risorse importanti per la propria sostenibilità. Mi consenta di ricordare che uno dei pochissimi campi in cui l’Italia eccelle nel mondo industrializzato è il numero di certificazioni ambientali ISO 14001. Sono intervenuto, quindi, per invitare coloro che ci rappresentano politicamente a ponderare meglio le loro posizioni, per evitare che dilaghi nella società una sottocultura industriale che fa del sospetto e dell’accusa un freno allo sviluppo. Dall’altra parte ho voluto spingere i colleghi ad avere, comunque, più fiducia nel futuro perché questa è una caratteristica prioritaria del fare impresa. In tal modo ho voluto sensibilizzare gli imprenditori a tutelare l’importanza del proprio ruolo diffondendone il valore in una  società in cui troppo spesso, per pura strumentalizzazione, “l’impresa” viene demonizzata o interpretata in termini di pura contrapposizione.

 

Lo sviluppo e la crescita economica dell’Italia nel terzo trimestre di quest’anno, dati alla mano, si è fermata. Perché e cos’è che spaventa le imprese?

Ciò che spaventa le imprese é l’incertezza e la mancanza di fiducia sul futuro. Per noi questi elementi sono essenziali per fare investimenti e decidere di assumere. Laddove vengono meno, la crescita si blocca. E’ un dato di fatto ed è quello che temiamo accada in Italia, perché le misure cardine di quest’esecutivo (“quota 100 e reddito di cittadinanza”) non hanno impatto sulla crescita. Cosa diversa, a mio avviso, sarebbe stata coniugare un esodo pensionistico con una agevolazione per i nuovi assunti, prevedendo per ogni giovane assunto un sistema di decontribuzione e defiscalizzazione in grado di abbassare il costo del lavoro. Mi rendo conto che questo avrebbe comportato una violazione delle promesse elettorali, ma avrebbe avuto un’influenza nettamente superiore sull’occupazione e quindi sulla crescita del Paese.

 

Di cosa hanno bisogno le imprese?

Le imprese hanno bisogno anzitutto di segnali favorevoli, che aumentino la loro competitività: in primis le infrastrutture! Abbiamo bisogno di aprire i cantieri e non di chiuderli! Negli anni 70-80 eravamo tra i primi in Europa per investimenti, oggi vaghiamo intorno alla 17^ posizione. Abbiamo bisogno di un fisco meno pesante e complesso, di una burocrazia a supporto del sistema-imprese-Paese, di un minor costo dell’energia, complessivamente di un clima di fiducia che consenta al nostro Paese di essere più credibile.

 

Guardando al Molise, come valuta il nuovo governo regionale a 8 mesi dalle elezioni?

Dopo una lunga fase di attesa dovuta alla mancata nomina di un commissario ad acta alla sanità, siamo ora giunti ad una soluzione e dunque ci aspettiamo che finalmente l’esecutivo regionale si concentri prevalentemente sulle politiche di sviluppo della regione, senza lasciarsi, andare, però, ad inutili “libri di sogni” come sta avvenendo da troppi anni in Molise. Ricordo, a questo proposito, i risultati ottenuti con la legge Obiettivo, con il cosiddetto Articolo 15, con il Programma di Sviluppo regionale, con il Piano per il Sud e via dicendo. Tutte iniziative rimaste sulla carta. Il problema vero è che un programma  di sviluppo del nostro territorio deve essere accompagnato da risorse aggiuntive rispetto a quelle dei fondi strutturali che da sole, soprattutto per migliorare i dati sull’occupazione e sulla crescita economica, non sono assolutamente sufficienti. Non lo sono sul piano della quantità delle risorse messe in campo e non lo sono per le procedure farraginose e complesse che sono previste e che non consentono quella rapidità nell’attuazione delle misure che il periodo di crisi imporrebbe.

 

Resta quindi dell’idea che promuovere il comparto industriale sia la chiave di volta per la crescita complessiva del nostro territorio?

Voglio ricordare che l’Italia è il secondo Paese manifatturiero d’Europa e il settimo nel mondo, pur avendo il patrimonio artistico e culturale più importante al mondo che la rendono molto attrattiva sul piano turistico. Questo a riprova della possibilità di far coesistere le diverse attività economiche.  E’ indubbio che il peso dell’industria in ogni regione d’Italia sia fondamentale per generare ricchezza e posti di lavoro. Altrimenti qualcuno dovrebbe spiegarmi perché le regioni italiane più ricche sono quelle con i maggiori insediamenti industriali! Perciò sono intervenuto pubblicamente, nei giorni scorsi, per ricordare ai nostri amministratori regionali di fare attenzione a certe dichiarazioni che minano il valore dello sviluppo industriale. Vorrei ricordare che qualche anno fa questa regione ha perso un importantissimo progetto di ampliamento di una multinazionale con stabilimento a Termoli (mi riferisco alla Momentive) che, di fronte alle resistenze strumentali  poste in essere sul piano territoriale, ha scelto di spostare in Germania il suo progetto di ampliamento. Cose di questo genere non ce le possiamo assolutamente permettere!

 

In una regione come la nostra, di tradizione agropastorali, poco sviluppata dal punto di vista turistico e molto basata sulla pubblica amministrazione (il posto fisso è stata da sempre la grande aspirazione della nostra gente), crede che ci sia spazio per l’iniziativa privata di tipo industriale o la considera una forzatura alla vocazione turistica e naturalistica di questa terra?

Basta osservare territori simili al nostro, che però sono riusciti a crescere più di noi. Se guardiamo l’Abruzzo,per esempio, una regione dalla quale ci siamo separati, possiamo notare che il turismo si è sviluppato parallelamente alla crescita industriale del territorio. Come mai? Perché in Abruzzo sono state fatte delle politiche a favore dello sviluppo industriale e turistico nello stesso tempo: investimenti sulla viabilità e sui servizi infrastrutturali fondamentali alla nascita di aree industriali come quella a noi limitrofa di San Salvo o all’altra della valle del Trigno. I nostri consorzi industriali sono ancora sostanzialmente carenti di servizi fondamentali alle imprese (impianti di depurazione, snodi ferroviari per il trasporto merci, tariffe consortili e costi della pubblica amministrazione altissimi) e perciò non sono assolutamente competitivi e attrattivi per nuove realtà industriali.

Quindi, per tornare alla sua domanda, occorre creare occasioni anche in una terra come quella molisana, di tradizione agropastorale, ma vere occasioni che possono nascere solo da un cambiamento radicale della mentalità. In molte altre aree del nostro paese si sono coniugate con successo queste due realtà. Da qui il mio impegno affinché si diffonda una cultura industriale moderna e responsabile sia in chi ci governa che nelle nuove generazioni, fatte di giovanissimi che devono lasciare le loro famiglie e luoghi in cui sono nati per cercare lavoro altrove, in società e aziende grandi e strutturate in grado di riconoscere e di gratificare i loro personale.

 

Quindi secondo lei lo sviluppo sostanziale del settore industriale rappresenta la vera opportunità di crescita e progresso anche per un territorio come il nostro?

Certamente! Guardi che il problema dello spopolamento del Molise è una conseguenza quasi naturale della mancanza di lavoro e più in generale di opportunità e rappresenta la cartina di tornasole della capacità di chi ci governa di “far bene”. Se guardiamo al Molise, è evidente che fino ad ora si è fatto poco per creare chances di sviluppo e di lavoro, rivendicando fantomatiche azioni per la crescita e l’utilizzo “appropriato” dei Fondi strutturali… siamo indietro anni luce rispetto ad un governo della regione moderno e responsabile! E non mi riferisco a questo governo che da pochi mesi si è insediato, ma alla storia precedente di questa regione, perché purtroppo il Molise si porta dietro problemi irrisolti da decenni.

 

Cosa auspica allora per il nuovo anno?

Mi auguro, ovviamente, che sia migliore del precedente. Onestamente spero che la politica si riappropri della sua funzione di rappresentanza istituzionale, con maggiore onestà intellettuale e senso del bene comune, abbandonando le dirette e i post su Facebook, i commenti estemporanei e gli slogan che nulla aggiungono se non far crescere il livore, la rabbia e lo scontento, spegnendo consapevolmente il senso di critica e di osservazione dei fenomeni economici e sociali. Mi auguro, infine, che il 2019 sia anche un anno che veda crescere nei cittadini il valore dell’europeismo e dell’integrazione, il valore del non lasciare indietro nessuno, il valore dei corpi intermedi della rappresentanza sociale come la Confindustria e i sindacati, osservando che il rapporto diretto della “politica” con i cittadini oggi è la causa principale del suo decadimento. Dal punto di vista delle imprese infine, mi auguro che la “capacità di resistere” non venga meno in ciascuno di noi, nella consapevolezza che l’impresa è un valore per il territorio nel quale opera.

 

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EXPO 2020 DUBAI https://www.confindustriamolise.it/expo-2020-dubai.html Wed, 21 Nov 2018 10:31:02 +0000 https://www.confindustriamolise.it/?p=505 Presentata in Confindustria la Call nazionale per diventare partner e sponsor del Padiglione Italia a Expo Dubai 2020. Il testo e i dettagli per inviare le manifestazioni d’interesse sono disponibili sui siti di Invitalia e Italia Expo 2020 Dubai.

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Presentata in Confindustria la Call nazionale per diventare partner e sponsor del Padiglione Italia a Expo Dubai 2020. Il testo e i dettagli per inviare le manifestazioni d’interesse sono disponibili sui siti di Invitalia e Italia Expo 2020 Dubai.

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LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE VINCENZO LONGOBARDI https://www.confindustriamolise.it/la-relazione-del-presidente-vincenzo-longobardi.html Thu, 08 Nov 2018 09:11:02 +0000 https://www.confindustriamolise.it/?p=494 “A quanti, come noi imprenditori, continuano a credere in una ripresa possibile, a patto che si pongano in essere delle condizioni preliminari imprescindibili per la crescita, sento il dovere di rivolgermi per considerare l’importanza di guardare, per i prossimi anni, alla necessità di operare in una logica macro-regionale”. La relazione di Longobardi all’Assemblea dei soci […]

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“A quanti, come noi imprenditori, continuano a credere in una ripresa possibile, a patto che si pongano in essere delle condizioni preliminari imprescindibili per la crescita, sento il dovere di rivolgermi per considerare l’importanza di guardare, per i prossimi anni, alla necessità di operare in una logica macro-regionale”.

La relazione di Longobardi all’Assemblea dei soci 2018

La relazione del Presidente uscente Massimo Giaccari

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IL MINISTRO DANILO TONINELLI SCOPRE I NUOVI CALCESTRUZZI FOTOLUMINESCENTI DI COLABETON https://www.confindustriamolise.it/il-ministro-danilo-toninelli-scopre-i-nuovi-calcestruzzi-fotoluminescenti-di-colabeton.html Wed, 24 Oct 2018 08:35:16 +0000 https://www.confindustriamolise.it/?p=488 Positiva esperienza di Colacem-Colabeton al Saie 2018, la fiera dell’edilizia che si è recentemente conclusa a Bologna. Il Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha potuto apprezzare personalmente il CALCESTRUZZO FOTOLUMINESCENTE BRIGHTSTONE, che cattura energia solare restituendola come fonte luminosa di notte. Una soluzione che potrebbe essere ideale per la mobilità lenta, ad esempio per piste […]

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Positiva esperienza di Colacem-Colabeton al Saie 2018, la fiera dell’edilizia che si è recentemente conclusa a Bologna.

Il Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha potuto apprezzare personalmente il CALCESTRUZZO FOTOLUMINESCENTE BRIGHTSTONE, che cattura energia solare restituendola come fonte luminosa di notte. Una soluzione che potrebbe essere ideale per la mobilità lenta, ad esempio per piste ciclabili e percorsi pedonali in parchi pubblici, potendo garantire sia maggior sicurezza che una perfetta integrazione con il territorio.

Nello stand Colacem-Colabeton, dedicato proprio alle “Strade della sostenibilità”, vi era infatti una galleria che simulava un parco notturno, dove all’interno il Ministro Toninelli e migliaia di visitatori hanno potuto testare l’efficacia luminosa del calcestruzzo brightStone.

Si tratta di un prodotto premiato già come il più innovativo in numerosi workshop di rilevanza nazionale.

Le “Strade della sostenibilità” hanno coinvolto anche gli studenti dell’I.S.I.S. di Arezzo “Buonarroti-Fossombroni”, Liceo Artistico di Deruta “Alpinolo Magnini”, Liceo Artistico di Gubbio “Giuseppe Mazzatinti, Liceo Artistico di Perugia “Bernardino di Betto”, I.S.I.S. di Vairano “Guglielmo Marconi” e l’artista Oscar Turri, con la collaborazione di alcuni studenti di Caravate. A loro è stata affidata la realizzazione di opere d’arte raffiguranti la propria idea di sostenibilità, esposte sulle pareti esterne dello stand. Sono le voci delle nuove generazioni, le stesse che presto avranno la responsabilità di pensare, progettare, costruire, riqualificare le città di domani.

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